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al testo di Manuel Paolino
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Come sarà la lontananza Calda fredda Un rogo di menzogne innevate Raggi verdi di fiamme Che con le manine chiudono l’alito Fumoso in un’alcova tiepida di sudore Le cui gocce nascenti incubano il salto Della brina e della notte Che scalda se non si è soli L’autunno osserva l’ultima foglia Piangere due sorelle cadenti Come vele sull’omega della brezza.
Come sarà la lontananza Fredda calda Non sarà quella che ci assale ora Per la nuvola di fuoco sui fornelli Di una casa rovente che s’è spenta Anche se dal sole la neve cade Come martello che incide i secondi Delle menti di memori diamanti Di amanti e vaporose allodole Ogni faccia una danza nuova Dal campanaro collinare Ritmata sulla testa sveglia dei brusii.
Come sarà la lontananza Fredda Un cuscino senza sapore Blocco delle azioni ridotte al silenzio Dalla Signora Assenza un pensiero rivolto Al cuore del drago nostalgico Quando due facce identiche s’incontrano Nel centro della testa e mutano Le pupille in rocce di camaleonte Dai cancelli delle battaglie morte Libera il branco la domatrice bruna Fra le steppe calde della rinascita.
Come sarà la lontananza Calda Ardente riso tra i denti ossicini di sorrisi Pendoli danzanti tra la saggezza Luce di medusa cosparge la candela Ispezione dell’anima sale dal cielo Alla terra insieme alle accese braccia Battiti di pettini che crebbero Sotto il lungo panno candido Nella penombra la fiamma compie Movimenti oscuri perfino agli dei Che si spingono ma non vedono.
Come sarà la lontananza Tesoro e maledizione Col mio nome tutt’uno Grazia e benedizione Ditele condanna.
E io sarò Nessuno.
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